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Ortognatodonzia e Tecnica Ortodontica, tra passato e presente.

Aggiornamento: 9 giu 2020


''dispositivi funzionali realizzati da Odt. F. Serra''



Come ben sappiamo, da molti anni a questa parte, il settore dentale ha subito una vera e propria rivoluzione digitale.

Tale rivoluzione ha influenzato anche l'ORTOGNATODONZIA, sia clinica che tecnica (ORTODONTOTECNICA).

Ma prima di concentrarci sul presente, credo sia doveroso fare un salto nel passato, per capire meglio l'evoluzione di questa meravigliosa disciplina.

L'ORTOGNATODONZIA ha radici ben più lontane di quanto si possa immaginare, indizi di cure odontoiatriche li troviamo a partire dall'era Etrusca e Romana con CELSO, il quale forniva indicazioni per un corretto riposizionamento di un elemento dentale (erotto in posizione errata) attraverso l'utilizzo della pressione manuale delle dita.

In un secondo tempo, anche il Rinascimento ha rivoluzionato l'ORTOGNATODONZIA, grazie ad un aumento in generale delle conoscenze anatomiche.

Delineare correttamente la storia dell' ORTOGNATODONZIA non è affatto semplice, sicuramente implica seguire il suo progredire da un doppio punto di vista: da una parte è necessario seguire lo sviluppo dell'analisi anatomo-funzionale, che si snoda attraverso due secoli di storia, da J. HUNTER (1728-1793) a E. H. ANGLE (1855-1930), ma dall'altra è anche fondamentale delineare l'impatto che hanno avuto le innovazioni tecnologiche su tale disciplina.

Alla fine del 1800, E.H. ANGLE pubblica un testo fondamentale, ''MALOCCLUSION OF THE TEETH'' (Philadelphia, 1898), che gli vale il riconoscimento di ''padre'' della moderna ORTOGNATODONZIA.


La classificazione di ANGLE per le tre classi occlusali.


Il suo sistema di riferimento è basato sulla posizione della cuspide mesio-vestibolare del primo molare superiore relativamente al solco presente tra le due cuspidi vestibolari del primo molare inferiore (solco mesio-vestibolare).



  • 1^ classe, o neutrocclusione, in cui la cuspide del primo molare superiore (16-26) occlude esattamente all'interno del solco vestibolare del primo molare inferiore (36-46).

  • 2^ classe, o distocclusione o retrognatismo, in cui la cuspide del primo molare superiore occlude mesialmente rispetto al solco mesio-vestibolare del primo molare inferiore.

  • 3^ classe, o mesiocclusione o prognatismo, in cui la cuspide del primo molare superiore occlude distalmente rispetto al solco mesio-vestibolare del primo molare inferiore.

Se E.H. ANGLE è stato il padre dell'ORTOGNATODONZIA, non si può dire diversamente anche per altri personaggi illustri.

Vediamo di citarne alcuni, descrivendo i dispositivi che li hanno resi celebri.


  • V.H. COFFIN : sul finire del XIX secolo inventa la più famosa applicazione di un dispositivo per l'espansione dell'arcata mascellare superiore, una placca costituita da due valve ed una molla ad omega. Dal suo ideatore la molla di COFFIN è tuttora utilizzata in diversi dispositivi funzionali.


  • V. ANDRESEN : il suo monoblocco è ancora attualmente utilizzato per il trattamento di diversi casi clinici. Ciò che ANDRESEN andò a chiamare ''attivatore'' è costituito da una placca in resina avente piani inclinati (anteriormente e lateralmente ) ed un arco vestibolare metallico ( da canino a canino ). Attualmente tale dispositivo viene completato dall'inserimento di due ganci lanceolati (maggiormente consigliati per conferire al dispositivo la mobilità necessaria) o di ADAMS a livello dei molaretti decidui o primi molari permanenti.

''attivatore di Andresen, dispositivo realizzato da Odt. F. Serra''


  • H. P. BIMLER : ideatore del modellatore elastico (1949), questo dispositivo era composto da elementi in filo metallico: un arco labiale per l'arcata superiore e un arco linguale per l'arcata inferiore. Dopo varie modifiche ai dispositivi da lui ideati, BIMLER nel 1968 pubblica in lingua italiana le ''ISTRUZIONI PER L'IMPIEGO DEI MODELLATORI DEL MORSO''. Secondo BIMLER le malocclusioni dipendono dalla relazione degli incisivi, e secondo tale accorgimento ne descrive tre tipi: 1 incisivi protrusi ( classe I, classe II divisione I ) 2 incisivi retrusi ( classe II divisione II ) 3 incisivi inversi ( classe III ). Per ciascuna malocclusione BIMLER ideò un dispositivo, denominati di conseguenza : tipo A ( per il primo gruppo ), tipo B ( per il secondo gruppo ) e tipo C ( per il terzo gruppo) .


  • W.J. CLARK : ideatore del TWIN-BLOCK, sostenitore del pensiero che tutti i dispositivi funzionali avessero lo svantaggio di essere realizzati in un unico pezzo e di non poter essere portati durante tutto l'arco della giornata. Il dispositivo TWIN-BLOCK è pertanto costituito da due dispositivi, uno superiore ed uno inferiore, intersecati tra loro attraverso piani inclinati di 70 gradi , i cosiddetti ''bite blocks''. Il TWIN-BLOCK è principalmente indicato per il trattamento delle malocclusioni di classe II, in modo specifico nella divisione 1 senza affollamento.



  • W. BALTERS : il suo BIONATOR è uno dei dispositivi funzionali più conosciuti, apprezzati e utilizzati nell'ortopedia funzionale. Come tutti gli apparecchi funzionali viene utilizzato nei casi di I, II e III classe di ANGLE, con lo scopo di modificare la morfologia dell'apparato dento-maxillo facciale. Nell'utilizzo di questo dispositivo, molta importanza è attribuita alla lingua e alla sua attività, grazie alla quale il dispositivo permette di farle fare una ginnastica correttiva atta al caso. Esistono tre tipi di bionator: il BIONATOR 1 ( BIONATOR TIPO ), il BIONATOR 2 ( BIONATOR SCHERMATO ) ed il BIONATOR 3 ( BIONATOR INVERSO ).


''bionator di Balters, realizzato da Odt. F. Serra''


  • P. PLANAS : nella metà del secolo scorso, PEDRO PLANAS attribuisce la maggior parte dei problemi di natura stomatognatica all'atrofia funzionale masticatoria, principalmente provocata dal nostro regime alimentare ''civilizzato'', poichè l'alimentazione moderna non comporta una buona eccitazione funzionale. Se da un lato l'alimentazione soddisfa le necessità nutritive del bambino e dell'adulto, dall'altro favorisce anche l'atrofia dell'apparato masticatorio. Le placche di PLANAS hanno lo scopo di sviluppare una funzione fisiologica e di mantenere l' equilibrio della bocca con la loro presenza, senza esercitare pressioni o forze. L’inclinazione delle piste è molto importante in quanto variandone l’inclinazione in senso antero-posteriore si correggono le malocclusioni sagittali.


''placche di Planas, foto eseguita ad un corso di tecnica ortodontica''


  • R. FRÄNKEL : il nome stesso, regolatore di funzione indica la sua caratteristica di apparecchiatura ortopedica dei mascellari che opera secondo il principio dell'ortopedia funzionale. FRÄNKEL fonda la sua teoria su quattro principi fondamentali : 1 influenze meccaniche dello sviluppo 2 influenze meccaniche funzionali 3 potenziale di pressione atmosferica 4 potenziale della forza di gravità FRÄNKEL creò una serie di ''regolatori di funzione'', utilizzabili in differenti situazioni terapeutiche, da lui stesso classificati da una sigla: FR-1, FR-2, FR-3A, FR-3B, FR-4.


''regolatore di funzione di Fränkel, realizzato da Odt. F. Serra''


Abbiamo visto alcuni tra i padri fondatori dell' ORTOGNATODONZIA e citarli tutti sarebbe stato davvero impossibile.

Ora spostiamoci sul presente, per capire come si sia evoluta questa disciplina, non dimenticando che i concetti di base sono rimasti gli stessi di molti anni fa.


Quali sono i principali mezzi digitali in questo campo?


  • SCANNER INTRAORALE : con l'avvento di tale tecnologia si riduce notevolmente il tempo alla poltrona in seduta di '' presa impronta '', meno spreco di materiale e maggior precisione una volta acquisita dimestichezza con il device. Inoltre si riduce anche il tempo necessario per la costruzione del dispositivo siccome i file stl sono direttamente ricevuti dal laboratorio. È da qui che inizia il vero flusso digitale.


  • SCANNER DA LABORATORIO : mezzo grazie al quale si ha la possibilità di scansionare modelli precedentemente sviluppati nel laboratorio stesso oppure di ricevere direttamente il file stl dallo studio odontoiatrico.


  • SOFTWARE DI PROGETTAZIONE ( laboratorio ) : esistono ormai in commercio svariati software di progettazione per il campo dentale, alcuni alche gratuiti. Grazie a tali mezzi ,il laboratorio ortodontico negli ultimi anni ha avuto modo ( con sforzi economici non indifferenti ) di crescere e con esso di conseguenza anche i tecnici ortodontici hanno sviluppato e migliorato i loro dispositivi.


  • STAMPANTE 3D : è senza ombra di dubbio una delle innovazioni che non può mancare all'interno di un laboratorio ortodontico . Grazie ad essa è possibile stampare modelli 3D da file stl acquisiti dallo scanner intraorale nello studio. Un recente utilizzo della stampante 3D lo si ritrova nella stampa diretta degli allineatori.


  • SALDATRICE LASER : Precisione, elevata velocità d’esecuzione, minimo apporto termico, qualità estetica della saldatura e alta resistenza meccanica sono le caratteristiche peculiari delle saldature laser. Giunzioni dirette o tramite filo d'apporto.


Qualche esempio di dispositivi ortodontici realizzati grazie all'aiuto delle nuove tecnologie.


  • REP : grazie alle nuove tecnologie, anche l'espansore rapido palatale ha subito delle variazioni e tante migliorie. In primis la possibilità della saldatura al laser ha reso il dispositivo più confortevole, meno ingombrante ed esteticamente migliore. Grazie alla progettazione tramite software è inoltre possibile progettare docce fuse e sinterizzarle, prevenendo cosi la frequente rottura delle bande.


  • SPLINT ORTODONTICI : anch'essi progettati tramite software risultano molto più precisi una volta cementati all'interno del cavo orale.


  • ALLINEATORI : utilizzati da oramai molti anni, gli allineatori sono i dispositivi maggiormente richiesti da pazienti che non accettano una terapia fissa (brackets). Anch'essi progettati grazie a software dedicati.


  • INDIRECT BONDING : il bondaggio indiretto degli attacchi vestibolari e linguali è una soluzione che permette di ridurre notevolmente da parte dello specialista il tempo alla poltrona, nonchè di avere un'assoluta precisione nella posizione dell'attacco stesso.



Questa è solamente una piccola parte dei dispositivi che, grazie al digitale, hanno migliorato sia il flusso lavorativo che il trattamento per il paziente. Nei futuri articoli tratteremo più nel dettaglio i vari dispositivi ortodontici, entrando nei particolari della loro progettazione e realizzazione.



Per ulteriori informazioni e lavorazioni:

  • Francesco Serra (dental technician) 3485119178

  • Denis Bartolomeo (dental technician) 3661819733

  • info@3dbiomodel.it








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